IMPRINTING
Il mio posto nel mondo, Diamante.
Ripercorrendo
gli anni trascorsi e le esperienze vissute, le passioni scoperte e quelle
perdute, la mia costante, il mio rifugio è sempre stato il mare o meglio,
la spiaggia d’inverno. Sono nata in Calabria e ho sempre vissuto a Diamante,
piccolo paesino sulla costa tirrenica fino a qualche anno fa, quando ho deciso di trasferirmi a Roma,
per proseguire gli studi.
Il mio luogo dell’imprinting è proprio Diamante,
mio rifugio da bambina che mi ha tenuta per mano fino al giorno in cui sono
andata via. Ho imparato ad apprezzarla, ad amarla ancora di più negli ultimi
anni, in quanto, essendo una realtà molto piccola, crescendo negli anni
iniziava a starmi stretta, avevo bisogno dei miei spazi, della città, di
indipendenza, di un salto nella mia vita. Negli ultimi anni a Diamante, il mio
rapporto con il vuoto di un paesino di mare d’inverno che si affolla
eccessivamente solo nei mesi estivi mi stava stretto, mi soffocava…però mi
contraddicevo da sola in quanto trovavo nel mare, nel vuoto della spiaggia, un
luogo sicuro, intimo, totalmente mio e totalmente libero, dove potevo sfogarmi,
ridere, piangere, stare in compagnia, riflettere da sola, ballare, urlare,
senza la paura di sbagliare. È stato sempre il mio compagno, mi ha fatto
riflettere, mi ha dato la forza in tante giornate grigie e oggi lo è ancora di
più in quanto ogni qual volta torno, mi affaccio dal balcone di casa, sento
l’odore del sale, del mare e sento che ho ricaricato le energie per
tornare nella mia città, Roma. L’amore per il mare d’inverno me l’ha sempre trasmesso papà, sin da piccola lo accompagnavo a
fotografarlo e io rimanevo lì
ad ammirarlo e gli consigliavo sempre l’inquadratura migliore, il più delle volte il mio soggetto
preferito era l’isolotto che si scorge in lontananza “l’Isola di Cirella” che con papà chiamavamo “l’intrusa”.
Ogni tanto di sabato, dopo aver finito la scuola,
quando c’era il sole, nonostante fosse inverno, decidevo di andare a pranzare
in spiaggia per riflettere sulla settimana trascorsa e per prefissarmi gli
obiettivi per la nuova che mi aspettava e ricaricare nel modo migliore le
energie spese. Un panino, un taccuino e un paio di cuffie nelle orecchie,
niente di meglio. Erano anni che non mi capitava di farlo, mi accontentavo solo
poche volte di ammirarlo per poco tempo ogni volta che tornavo giù a Diamante
nelle festività. L’occasione l’ho avuta lo scorso anno, in vista del lockdown,
ho trascorso vari mesi lì, ero combattuta, pensavo “sono felice di essere qui o
no?”. Con il passare dei giorni e dei mesi ho avuto la conferma, amo il mare,
amo la spiaggia d’inverno ma è talmente un luogo intimo, di sfogo, totalmente
mio, che ho bisogno di lui solo una tantum per poterlo apprezzare, amare e portare
sempre con me, nella mia vita qui a Roma. Il mio mare è sempre presente in me e
nei miei progetti, lo immagino esposto in una galleria d’arte; per il momento
lo porto con me sempre, grazie ad uno scatto di papà racchiuso nel mio
cellulare o nelle tele stampate esposte nel salone di casa mia qui a Roma.
- Trasposizione –
nel
disegno digitale ho rappresentato il mio mare all’interno di una tela
fotografica che ho esposta a casa a Roma – trasposizione del mio luogo
dell’imprinting all’interno del luogo della quotidianità.
Il
mare e la spiaggia d’inverno, la salsedine sono per me luogo di libertà e
leggerezza, che porto sempre con me. Se si potesse porterei un po’ del mio mare
all’interno del progetto, cerco sempre di farlo traducendolo in spazio libero,
intimo, fluido, luminoso e accogliente.
- Commistione –
collage che rappresenta un’ ampia vetrata
all’interno di un museo, la quale affaccia sul mio mare di Diamante -
commistione di opere d’arte, i quadri e il mare che non possono essere racchiusi in
un museo.
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